Una vivida passione per la terra, la cultura vitivinicola tramandata nel tempo, unitamente ad un laico anticonformismo; sul pensiero unico, dell'etica sul profitto, dello spirito sulla materia, della natura sull'artificio, dell'uomo sull'automa; per il primato della politica sull'economia, del donarsi sul richiedere, dello spirito critico sui modelli culturali imposti dal gregge, come vuole significare la pecora nera riportata in etichetta, a favore delle idee che diventano azioni, dell'essere sul sembrare. Questi sono stati i presupposti alla base della genesi di "lloghe". Parafrasando Nietzsche, "Dovremmo sbarazzarci del cattivo gusto di andare d'accordo con tutti. Le cose grandi ai grandi, le finezze ai sottili, le rarità ai rari." Elaborando questi concetti fondamentali, abbiamo quindi eseguito una vinificazione con metodo tradizionale, utilizzando solo i migliori uvaggi autoctoni, ottenendo così questo vino rosso, giovane, autentico, dal sapore morbido, fresco, profumato, ma di carattere, che ben si accompagna con i piatti della cucina mediterranea e internazionale.
Cantine Spanu affonda le sue radici nel tempo, a partire dal 1773, quando il suo fondatore Giovanni Maria Spanu, impiantò il primo vigneto nel salto di ILOGHE , fra i più fertili dell’intero comprensorio Dorgalese, da cui trae origine il nome dell’omonimo Vino.

Fu cosa assai rara per il periodo, l impianto di un nuovo vigneto nell agro di ILOGHE, in quanto i modesti appezzamenti viticoli, erano solitamente situati nell’immediata periferia urbana, Sa Costa, Filieri, Murisinu, solo per citarne alcuni. Le origini del toponimo ILOGHE , secondo alcune ricerche portate avanti da uno studioso dorgalese, appassionato di storia e tradizioni, pare siano riconducibili, alle caratteristiche morfologiche di quei terreni, la cui origine in gran parte alluvionale, ma anche vulcanica, erano le caratteristiche distintive di quel salto, come ben rappresentano Sas Paules, (le paludi) ora prosciugate, di Oddonue, Biriddo, Porcarzos, solo per citarne alcune, dal cui nome latino “Idiles” luogo dove sfociavano le acque palustri, che, unendosi al suffisso “oghe”, da foce, diedero origine a “Idiloghe”, che con il passare del tempo, e la caduta della D intervocalica, diede luogo all'attuale ILOGHE.

Non possiamo non ricordare l’importanza in epoca nuragica di quel salto, a giudicare dalle testimonianze dei reperti ritrovati, e dai numerosi e importanti insediamenti, giunti fino ai nostri giorni in buono stato di conservazione, come Serra Orrios, il nuraghe di Su Casteddu, Biristeddi, per citare i più importanti e meglio conservati.Le viti a piede franco erano in prevalenza cannonau autoctono, ma spesso vi erano altre varietà sempre autoctone, e non di rado dei cannonau a bacca bianca, ormai estintisi, che servivano soprattutto per favorire l'impollinazione. Venne poi successivamente affiancato un altro clone varietale, proveniente dalla Spagna,verosimilmente un bovale, probabilmente frutto dei primi contatti commerciali che avvenivano nel piccolo porto di Cala Gonone. Con l’avvento dei lavori di infrastrutturazione della Sardegna, portati avanti dai Savoia e la realizzazione di una delle più importanti arterie stradali dell’epoca, quale la Carlo Felice,nei primi anni venti dell'800, che attraversava l’isola da Cagliari a Porto Torres, vennero nell’isola numerose maestranze, fra i quali un altro mio antenato, Pasquale Caroti, toscano verace, produttore di ceramiche e viticoltore anche egli in quel d’Impruneta, insieme alla moglie Anna Frizzi, dal quale matrimonio nacque Luigi Caroti, divenuto poi Carotti, a causa degli errori di trascrizione degli impiegati dell’anagrafe locale. La coltivazione della vite e vinificazione, continuò con i figli oltre alle attività di produzione di laterizi, piastrelle e manufatti in ceramica, diventando in poco tempo un’importante realtà in ambito provinciale,premiata nel 1941 dal Re Vittorio Emanuele come migliore industria manifatturiera, unitamente poi alla nascita del primo panificio industriale del paese, chiuso poi nell’immediato dopoguerra.

Maddalena, mia nonna, terza di cinque figli, si coniugò poi con Giovanni Maria Spanu, mio nonno. Nel 1912 fondò insieme alle famiglie Mulas, Murgia, Carotti, peraltro imparentate fra loro, la prima cooperativa sociale vitivinicola di Dorgali, nel salto di Oddoene, in uno dei pochi appezzamenti di proprietà privata dell epoca, denominata comunemente Vigna Sociale. Fu così sdoganato un terreno fino ad allora considerato marginale, e non idoneo alla coltivazione della vite, sebbene ricco d’acqua, creando così il primo impianto viticolo del salto, che ancora oggi gli eredi di queste famiglie conducono, consacrando poi l'intero comprensorio alla coltivazione della vite, con le successive assegnazioni dei terreni per usi civici durante il ventennio. A ILOGHE nel 2007 reimpiantai il primo vigneto,utilizzando le marzie dei cloni varietali superstiti nella vecchia vigna ormai ultranovantenne di Oddoene. A ILOGHE, ancora in piedi a voler sfidare il tempo, la vecchia casa in pierta, costruita da mio bisnonno Pietro Spanu nella parte alta del vigneto, dove sono custodite pressochè integre le vasche in cemento usate per la fermentazione delle uve, che venivano vinificate in loco,per poi essere trasportato con i carri il prodotto finito, nelle fresche e rinomate cantine, con le caratteristiche volte a vela in mattoni, situate nell’antico rione di Goritto, dove tutt oggi insiste quella attuale. Questa cantina è il testimone importante, della storia di una piccola comunità di abili viticoltori, ma anche orafi, artigiani, allevatori e commercianti che sempre si sono distinti per l’operosità, l’ingegno e l'innovazione, non dimenticando però di citare, che attualmente il comune di Dorgali, occupa il quarto posto in Sardegna per ettari di superficie vitata, annoverando la presenza di un’importante cantina sociale, inserita ai primi posti nell’isola per numero di ettolitri di vino prodotti. Questo narra la storia di una famiglia, che guardando in maniera orgogliosa e consapevole al meglio della propria tradizione secolare, intende proiettarla, fiduciosa nel futuro, con l’auspicio e l’onere di poter trasfondere gli antichi saperi in un innovativo progetto enologico capace di dedurne e sintetizzarne le potenzialità più originali.
Iloghe è un vino I.G.T. prodotto da uvaggi Cannonau, Muristellu, Cagnulari. Rappresenta l'unione tra arte, letteratura e passione vitivinicola; in una sfida continua per la produzione di un moderno I.G.T. ottenuto utilizzando alcuni fra i migliori uvaggi autoctoni a bacca nera; sapientemente vinificati nel solco della tradizione, che ben si sposa con le prelibatezze culinarie regionali ed internazionali, proponendosi anche come accompagnamento ai più svariati e intensi momenti artistici.
Scheda tecnica vino iloghe

CLASSIFICAZIONE
I.G.T. Isola dei Nuraghi
UVE
Cannonau, Muristellu (o Bovale Sardo), Cagnulari
PROVENIENZA
Tenute Spanu in agro di Dorgali, 420 m.t.s.l.
FORMA DI ALLEVAMENTO
Gouyot, densità di allevamento 6000 ceppi per ettaro
SUOLO
Origine vulcanica e alluvionale di media tessitura
CLIMA
Mediterraneo, inverni non molto rigidi precipitazioni moderate estati intense ma ventilate
VENDEMMIA
Raccolta manuale, in casse, durante le prime ore del mattino
VINIFICAZIONE
Cernita e selezione manuale attenta delle uve fermentazione a temperatura controllata 28-32° macerazione lunga
AFFINAMENTO
6-8 mesi in media in acciaio leggero passaggio in barriques di rovere francese
COLORE
Rosso rubino intenso con riflessi cardinalizzi
PROFUMO
Ricco e complesso bouquet con note di mandorle amare
GUSTO
Vino dalla struttura notevole, equilibrato, fine e persistente
CONSERVAZIONE
A temperatura e umidità controllata, non oltre il 60% preferibilmente tenendo la bottiglia orizzontale
GRADO
VOL 15%
ABBINAMENTI AL CIBO
Selvaggina, cinghiale, carni rosse, arrosti in genere, formaggi stagionati
FORMATI DISPONIBILI
0,75-1,5-3-5 litri


  
Cantine Spanu   Via Lamarmora 233 DORGALI   +39 329 0658457   P.I. 01159210911   RECENSIONI